Conca della Campania la terra di Erchemperto e della cascata

Conca della Campania è un piccolo paese della provincia di Caserta che sorge alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, lungo il suo versante nordorientale. Con una popolazione di circa 1200 abitanti è caratterizzato da una notevole frammentazione urbanistica: ben 13 infatti sono le frazioni e borgate che la compongono.

Da sempre meta di soggiorni climatici estivi di coloro che amano il relax ed i paesaggi naturali incontaminati, Conca della Campania è una realtà di collina con un’altitudine media di 420 m.s.l.m. (si superano i 700 m.s.l.m. nelle località Orchi e Sant’Antuono).

Questa parte dell’Alto Casertano ha una storia importante. Nell’areale del Roccamonfina è stata accertata la presenza dell’Homo heidelbergensis – vissuto tra 600.000 e 100.000 anni fa – grazie al ritrovamento delle “Ciampate del diavolo”, impronte fossili di Homo heidelbergensis risalenti a circa 350.000 anni fa.

Nel corso dei secoli hanno abitato queste terre popolazioni preromane, romani, longobardi, benedettini…

Proprio a questi ultimi pare si debba la fondazione del nucleo originario che poi diventerà Conca della Campania, con la costruzione in loco prima del leggendario Castrum Pilanum (oramai scomparso) e poi del Castrum Conchae (tuttora esistente).

Erchemperto da Castrum Pilanum

Alla fondazione benedettina di Conca della Campania ed al leggendario maniero dalle mura ciclopiche denominato Castrum Pilanum si lega il nome del monaco benedettino di origini longobarde Erchemperto, che di Conca della Campania è certamente il figlio più illustre.

Nato nel IX secolo, Erchemperto è autore della celebre Historiola Langobardorum Beneventi degentium Erchemperti, unica fonte storica esistente relativa agli avvenimenti della Longobardia Minor nell’arco di tempo che va dal 775 all’889 d.C.

Della vita di Erchemperto si conosce ben poco. Tra gli eventi da lui stesso narrati c’è la presa del Castrum Pilanum nell’estate dell’881 ad opera del conte di Capua Pandonolfo. E’ lo stesso Erchemperto a narrare che dopo la caduta del castrum – avvenuta per tradimento – fu privato di ogni suo bene e condotto a piedi fino a Capua.

Questo avvenimento assume grande importanza nella ricostruzione della storia di Conca della Campania. La presa di quello che viene considerato il “nucleo originario” di Conca è infatti rappresentata nel gonfalone comunale, precisamente nei quadranti in cui è raffigurata una torre “aperta” in campo rosso.

All’epoca della presa di Castrum Pilanum Erchemperto non era ancora un monaco benedettino. Lo divenne certamente nei primi anni 80 del secolo IX, divenendo da subito figura di spicco della propria comunità monastica, visto che nell’886 fu inviato a Napoli come ambasciatore per cercare di far riottenere ai benedettini beni ingiustamente loro estorti.

Nell’887 gli fu affidata, sempre per conto dell’abbazia di Montecassino, un’altra importante missione diplomatica. Fu infatti inviato presso il papa Stefano V per ottenere rimedi ai torti subiti dai benedettini ad opera di Atenolfo I di Capua.

La Cascata di Conca della Campania

Tra i tesori naturalistici che Conca della Campania custodisce c’è la cascata lungo il sentiero dei mulini. Il sito, che in passato ha giocato un ruolo fondamentale nell’economia del paese, dopo anni di abbandono è stato riportato alla luce nel 2005 dai giovani della locale Pro Loco.

La cascata è un salto di diverse decine di metri che il torrente denominato Rivo di Conca effettua in una profonda forra scavata al torrente. Lo spettacolo offerto dal rompersi fragoroso dell’acqua sulle rocce vulcaniche scure è davvero unico. Specie vegetali uniche ed i tipici animali del bosco popolano questo angolo di paradiso.

Alla cascata i visitatori giungono percorrendo il vecchio sentiero da cui si accedeva alla città da una delle tre porte monumentali. Lungo il sentiero si incontrano un ponte in pietra di tufo del XIII secolo, un caratteristico ponte di legno, una sorgente di acqua purissima ed ovviamente due mulini, visitabili, con le macine, gli argani e addirittura un avviso rivolto ai clienti cattivi pagatori…

Per chiunque stia organizzando un week end o una breve vacanza all’insegna del relax e della natura, Conca della Campania rappresenta certamente una meta da considerare, anche perché si inserisce benissimo in altri itinerari certamente più battuti, come quelli che comprendono visite alla Reggia di Caserta o all’abbazia di Montecassino.

Per avere informazioni esaustive su Conca della Campania e tutto ciò che può offrire, è possibile consultare il sito internet www.concadellacampania.info