Quali categorie di lavoratori della PA sono a rischio di contaminazione da uranio impoverito

Facilmente reperibile in ambienti rocciosi, l’uranio impoverito è un sottoprodotto dell’uranio che, grazie al suo basso costo, trova un ampio impiego, sia in campo civile sia militare. Esiste però un’altra faccia della medaglia: l’uranio impoverito ha una potenzialità tossica parecchio elevata. E sono tante le categorie di lavoratori della PA sono a rischio di contaminazione da uranio impoverito. Scopriamo quali.

L’utilizzo dell’uranio impoverito

L’uranio impoverito ha trovato un utilizzo variegato, dal settore medico per schermare le radiazioni, a quello aerospaziale per testare le superfici, fino allo sport per realizzare alcuni attrezzi, tra cui le mazze da golf e le frecce del tiro con l’arco. Ampiamente usato in campo militare, per fabbricare proiettili e munizioni, nel corso degli anni si è scoperto l’effetto radiattivo degli armamenti fabbricati con l’uranio impoverito.

In seguito agli studi condotti dagli esperti, le armi che contengono uranio impoverito sono state dichiarate in contrasto con le norme sulla convenzione dei diritti umani. Il tribunale penale internazionale, nel 2001, nel corso dei processi per la guerra nella ex Jugoslavia, ha decretato che l’uso degli armamenti con uranio impoverito è un vero e proprio crimine di guerra. E nella guerra dei Balcani di proiettili e armi costruiti con uranio impoverito se n’è fatto un uso ampio.

La contaminazione con uranio impoverito

Il carattere pericoloso dell’uranio impoverito viene fuori quando prende fuoco: si frammenta, infatti, in minuscole particelle dall’elevata tossicità. Una volta diffuse nell’aria e nell’ambiente, essendo così minuscole, possono essere inalate, ingerite oppure venire a contatto con ferite, riuscendo a contagiare molte persone.

Soltanto il pensiero dell’ampio utilizzo dell’uranio impoverito negli armamenti impiegati nella guerra nei Balcani degli anni Novanta, può dare l’idea del numero elevato di militari e civili che possono esser stati contagiati!

Uranio impoverito: pericolo per la salute

Gli effetti tossici e pericolosi dell’uranio impoverito sorgono in tempi brevi. Se inalato è piuttosto nocivo. Il pulviscolo minuto che si espande nell’aria, entra con facilità nell’organismo tramite le vie respiratorie, si insedia nei polmoni, intaccando velocemente gli alveoli polmonari. Pur avendo una radiottività minore rispetto all’uranio arricchito, quello impoverito, comunque, è potenzialmente pericoloso. Può causare, infatti, effetti cancerogeni nello stomaco, nel pancreas, nell’intestino e nei reni. Ė, inltre, causa di alcune tra le malattie più diffuse, la leucemia e Linfoma di Hodgkin.

Essere esposti ad un elemento pericoloso come l’uranio impoverito può creare patologie gravissime e portare anche alla morte. L’argomento che puoi approfondire qui è molto spinoso ed ha creato non pochi grattacapi ai vertici dello stato.

Lavoratori della pubblica amministrazione a rischio di contaminazione da uranio impoverito

Impiegato nelle zone di guerra, in Iraq, in Afghanistan e nei Balcani, tutti i militari coinvolti in quegli anni, sono venuti a contatto con l’uranio impoverito. Molti di essi hanno contratto patologie e gravi malattie strettamente legate all’esposizione. Nel 2021, l’AVU (Associazione Vittime Uranio), ha comunicato i dati dei militari morti a causa di malattie correlate alla contaminazione da uranio impoverito. All’epoca erano oltre duecento.

Soltanto nel 2010, lo Stato italiano ha concesso l’indennità ai soldati e ai militari impiegati nelle missioni di pace, nelle zone di stoccaggio armi e munizioni, nei poligoni di tiro e a tutti coloro che hanno accusato malattie riconducibili all’uranio impoverito nel periodo del servizio militare. Tutti i dipendenti delle forze armate che, per motivi professionali, sono venuti a contatto oppure sono stati esposti all’uranio impoverito e hanno riscontrato patologie o danni permanenti, hanno la possibilità di aver riconosciuta la malattia per causa di servizio.