Crisi di impresa: quando si verifica e come intervenire

La crisi aziendale può colpire chiunque abbia a che fare con la gestione di un’attività imprenditoriale. La buona notizia è che, nonostante i grandi problemi che porta ovviamente con sé, si tratta di un processo molto spesso reversibile.

Il modo per affrontare e risolvere, quando possibile, una situazione di crisi d’impresa è quello di studiare un piano di risanamento che permetta al debitore di soddisfare le richieste dei creditori.

Vediamo quando si può parlare di crisi aziendale e a chi rivolgersi per studiare un processo di risanamento.

Cosa si intende con crisi aziendale

Quando si parla di crisi aziendale?

Con il termine crisi aziendale si intende quella fase della vita di un’impresa contraddistinta dall’insorgere di uno squilibrio economico-finanziario non temporaneo. Quando non vengono prese delle contromisure adeguate, la crisi aziendale porta inesorabilmente all’insolvenza, ovvero all’impossibilità da parte del soggetto debitore di risanare i propri debiti con i creditori.

La crisi aziendale, come detto, non è momentanea. Si tratta, infatti, di una crisi strutturale che riguarda tutti gli aspetti aziendali. Tra i motivi che possono dare vita a una crisi di questa portata c’è, ad esempio, la cattiva gestione di alcune fasi importanti della vita di un’impresa o il realizzarsi di alcuni fattori che portano alla perdita di valore dell’intera azienda.

Come porre rimedio a una crisi aziendale?

Ciò che si deve fare, nel caso di crisi d’impresa, è la pianificazione di un processo di risanamento. Come? Affidandosi a uno studio legale come quello che si trova in questo sito.

È fondamentale intervenire e chiedere supporto agli esperti non appena ci siano i primi campanelli d’allarme. Se non si interviene in maniera tempestiva, infatti, la situazione è destinata a peggiorare fino a portare allo stato di insolvenza.

Perché rivolgersi a un consulente

Come detto in precedenza, la tempestività è fondamentale per non peggiorare la situazione e dover affrontare una procedura di insolvenza. Per questo motivo si dovrebbe essere in grado di captare i segnali di un’imminente crisi, ma questo non è purtroppo sempre facile, soprattutto se non ci si affida a consulenti interni o esterni all’azienda.

Rivolgersi a un consulente permette di poter intervenire in maniera efficace nella fase che precede lo scoppiare della crisi. Il lavoro di un consulente esperto, quindi capace di accorgersi ad esempio di quando c’è un evidente crollo della liquidità, sta nello studiare immediatamente, in sinergia con l’imprenditore, quella che è la migliore strategia per ricostituire una regolare sostenibilità aziendale.

Le principali strategie che un consulente mette in piedi per affrontare una crisi aziendale sono:

  • piano di risanamento industriale;
  • ristrutturazione dei debiti;
  • transazione fiscale;
  • concordato;

Un’altra soluzione che può essere valutata, sempre insieme all’imprenditore, è quella di orientarsi verso la rifocalizzazione strategica del business aziendale. Ciò comporta, tra le altre cose, alcuni processi come la sostituzione delle vecchie linee di produzione con altre più nuove e funzionali e la riorganizzazione aziendale.

Le soluzioni adatte all’azienda sono prese dal consulente solo dopo che, quest’ultimo, ha effettuato una valutazione approfondita dello stato di salute dell’azienda e un’indagine sulle cause che hanno portato alla crisi aziendale.