Il ciclo della rottamazione delle auto. Come funziona?

Vi siete mai chiesto che fine fa un’auto quando la si avvia al percorso della rottamazione? Forse non sapete che la gran parte dei componenti torna a nuova vita sotto varie forme: ricambi usati, plastica, vetro e acciaio riciclati per i più svariati utilizzi.

Siamo in compagnia del Signor Viglia, titolare di questo centro rottamazione auto di Roma, che seppur giovane ha già accumulato un’esperienza ultradecennale nel settore delle autodemolizioni.

Grazie alla sua conoscenza, potremo quindi conoscere tutti i passaggi che ci sono dietro la rottamazione e il recupero dei materiali riciclabili dei veicoli.

L’auto rottamata: una risorsa inaspettata

Una vera e propria miniera di materiali: ferro, piombo, metalli, plastica, gomma e tessuti, ma anche energia. Da un’auto usata si recupera di tutto.

Dai dati “Eurostat” emerge che ogni anno sono più di 10 milioni i veicoli che vanno al macero e riciclo in tutta Europa, mentre l’Italia contribuisce con più di 1 milione di auto, moto, furgoni e pullman ogni anno

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Si tratta di un’enorme risorsa che smuove diversi ambiti e che genera un mercato milionario in costante crescita.

I veicoli, prima bonificati e messi in sicurezza, vengono passati poi al setaccio per separare i materiali ferrosi dalle plastiche, dal rame e dall’alluminio; si separano poi materiali come gomma, gommapiuma e stoffa, che trattati adeguatamente servono a produrre energia.

Solo il 10% però andrà nella produzione energetica, poiché vige l’obbligo – dal 2015 – del recupero e del riciclo di almeno il 90% del peso del veicolo.

Con il recupero degli oli usati ad esempio, il 99% dell’olio lubrificante viene destinato per oltre il 90% alle industrie di rigenerazione, e l’Italia rappresenta un’eccellenza in questo ambito, contribuendo a salvaguardare l’ambiente e al risparmio sull’acquisto del greggio dall’estero.

Anche le batterie esauste vengono riciclate, e ne vengono recuperati diversi materiali come plastica, piombo e metalli, quando non possono essere totalmente rigenerate.

La raccolta di pneumatici cresce di anno in anno, arrivando quasi a 500 mila unità solo qui in Italia, delle quali circa la metà viene destinata alla produzione di energia mentre l’altra per il ricondizionamento e riciclo.

Chi desidera rottamare un’auto o un qualsiasi veicolo a motore ha due possibilità: la rottamazione diretta oppure l’utilizzo dei benefit erogati dal Governo, che si attivano acquistando un nuovo automezzo. La rottamazione in questo caso è a cura del rivenditore.

Chi preferisce effettuare la rottamazione per conto proprio, deve sincerarsi che la ditta abilitata al macero dei veicoli abbia tutte le certificazioni di legge, e che esegua le procedure sia di demolizione che di smaltimento delle sostanze pericolose secondo le norme vigenti.

La documentazione necessaria per la rottamazione è la seguente: targa, attestato di proprietà e libretto di circolazione. Una volta consegnato il veicolo all’azienda preposta si ottiene il “certificato di rottamazione”.

Entro 30 giorni dalla ricezione di questo certificato, è necessario rivolgersi al “PRA” per la cancellazione del veicolo da quelli in circolazione.

I costi per la rottamazione possono variare in base alla tipologia della vettura, ma in genere si aggirano intorno ai 50-100 Euro, talvolta un po’ di più. Non vengono considerate in queste stime eventuali spese per il carro-attrezzi o altri tipi di assistenza stradale.

Per le rottamazioni all’estero le procedure sono simili, serve la documentazione comprovante la proprietà e qualche passaggio in più nell’invio dei certificati, come ad esempio le traduzioni in allegato.

Se si desidera beneficiare degli incentivi alla rottamazione previsti dal Governo invece, si potrà usufruire di sconti anche importanti sull’acquisto di auto nuove (anche ibride o elettriche), e la demolizione del vecchio veicolo sarà effettuata dal concessionario.